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Con il packaging “Attivo” di Bestack le fragole si conservano di più

Nell’aspetto sembra una cassetta qualunque, ma grazie a un innovativo brevetto, frutto di cinque anni di studi universitari, è uno strumento intelligente contro lo spreco alimentare: consente infatti di ridurlo in modo significativo. È il packaging “Attivo” che Bestack - il consorzio non profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta - ha messo a punto insieme all’Università di Bologna dopo cinque anni di analisi (4.500 solo nel 2016), panel test e campionamenti nei magazzini e nei punti vendita. E che permette di prolungare la vita di scaffale (shelf life) della frutta, riducendo di conseguenza gli scarti: si parla potenzialmente di 850 mila tonnellate di prodotto salvate dalla spazzatura ogni anno in Italia.

Il progetto, sostenuto da Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), dopo il successo della sua fase sperimentale, ora è pronto ad essere applicato ai casi reali. Il debutto è avvenuto nella primavera 2017 con le fragole: l’imballaggio Attivo è stato utilizzato – in parte – per il confezionamento delle fragole Candonga di Apofruit, la varietà tipica della Basilicata commercializzate dalla cooperativa con il brand di qualità Solarelli.

Grazie alla miscela di oli essenziali naturali nebulizzati nel cartone, in grado di contrastare l’effetto dei microrganismi che danneggiano i frutti, la shelf life delle fragole aumenta da uno a due giorni, contribuendo anche a ridurre gli scarti per i rivenditori dal 3 all’8%.

Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari di Cesena (Università di Bologna) ha rilevato ulteriori benefici. In due mesi sono stati analizzati quasi 600 kg di fragole, per un totale di 3.600 controlli su 1.200 cestini. Dai test di laboratorio è emerso che lo scarto di fragole si riduce dall’8 al 18% se il prodotto è confezionato in imballaggio Attivo in cartone, rispetto al prodotto conservato in altri tipi di packaging.

Questa percentuale poi diventa ancora più significativa con il progredire della stagione e con l’innalzamento delle temperature. Maggiori sono infatti le conduzioni di stress del prodotto (alte temperature e umidità), maggiore è l’evidenza del beneficio dell’imballaggio Attivo: dai test universitari risulta che si potrebbe ridurre di oltre il 20% la quantità di fragole che finiscono nella spazzatura, perché non più fresche”.

Ma i dati più interessanti sono quelli che emergono dalle esperienze dei consumatori. Dopo i test effettuati in fase di confezionamento e in laboratorio, sono state fatte delle verifiche di gradimento anche presso sei supermercati di Dimar, gruppo distributivo del Nord-Ovest, per misurare la preferenza dei consumatori per le fragole confezionate in imballaggio Attivo rispetto a quelle in packaging in cartone tradizionale.

Su un campione di 400 consumatori, ai quali è stato proposto di provare le fragole Candonga di Apofruit, ben il 74% ha percepito una miglior conservazione della frutta contenuta nell’imballaggio Attivo di Bestack. Non solo. Tra chi ha buttato una parte del prodotto, il 4,3% riferisce di aver scartato fragole conservate in imballaggi tradizionali e solo l’1,4% fragole contenute nel packaging Attivo. Inoltre, chi ha acquistato fragole conservate nel cartone Attivo si è detto soddisfatto dell’acquisto l’8% in più rispetto a chi ha provato fragole contenute in imballaggi tradizionali.

L’imballaggio attivo è l’ultima frontiera dell’innovazione per combattere lo spreco e mantenere la frutta buona per più tempo. – dichiara Claudio Dall’Agata, direttore di Bestack – Ci siamo riusciti nel caso delle fragole e confidiamo, ricerche alla mano, di ottenere gli stessi risultati per ciliegie, piccoli frutti e per tutta la frutta estiva, come pesche, nettarine e albicocche, paladine della Romagna e del made in Italy. Questo per raggiungere i mercati più lontani, ma anche per sfruttare i canali più innovativi come la vendita on-line”.

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