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Global Risks Report 2019: il commento del WWF

Secondo il Global Risks Report 2019, pubblicato ieri dal World Economic Forum, i rischi ambientali, come i fenomeni atmosferici estremi, la mancanza di azioni sul clima e la perdita di biodiversità, rappresentano le più grandi sfide, sempre crescenti, con cui l’umanità deve fare i conti. Proprio quelli di carattere ambientale rappresentano tre dei primi cinque rischi per probabilità e quattro per impatto.
I recenti fenomeni atmosferici estremi hanno infatti aperto gli occhi sulla minaccia del cambiamento climatico, ma è altrettanto preoccupante il tasso di accelerazione della perdita di biodiversità e i suoi impatti, come sottolineato nel Living Planet Report del 2018. Il catastrofico degrado delle nostre foreste, degli oceani e dei fiumi mina i sistemi naturali da cui dipendiamo e dal 1970 ha provocato la perdita del 60% delle popolazioni di animali selvatici.
Secondo il WWF è importante che dal rapporto sia finalmente emersa la consapevolezza dei rischi ambientali e che questi ottengano il giusto spazio di dibattito durante il meeting annuale del World Economic Forum, in programma a Davos dal 22 al 25 gennaio, dove il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità saranno affrontati come problemi da considerare rispetto al progresso sociale ed economico, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) per il 2030 delle Nazioni Unite.
Nonostante ciò – come già evidente durante la COP 24 di Katowicequesta consapevolezza non si è ancora tradotta nelle azioni necessarie e urgenti, né è stata sufficientemente riconosciuta l’interconnessione tra le varie questioni ambientali. Un approccio che deve cambiare, sottolinea il WWF, se si vuole evitare di “andare come sonnambuli incontro a una catastrofe”. “Riconoscere i pericoli provocati dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità non è sufficiente – spiega il direttore generale del WWF Internazionale, Marco Lambertini - la comunità scientifica è stata chiara: ora serve un’azione urgente e di portata senza precedenti. Le conseguenze dell’immobilismo sono enormi, non solo per la natura ma anche per le persone. Noi dipendiamo dalla natura molto più di quanto la natura dipenda da noi”.
“I leader politici ed economici nel mondo – aggiunge Lambertini – sanno di avere un ruolo importante nella salvaguardia del futuro delle economie, delle imprese e delle risorse naturali da cui dipendiamo. La consapevolezza sta aumentando, l’impulso sta crescendo e ora è il momento di agire. Se vogliamo avere qualche speranza di creare un futuro sostenibile per il Pianeta e per le persone, abbiamo bisogno che i leader si mettano d’accordo per raggiungere un New Deal ambizioso per la natura e per gli esseri umani, che fermi la perdita di biodiversità e ripristini la natura”.

Il WWF indica, a questo punto, l’anno 2020 come un’opportunità imperdibile per il mondo di cambiare direzione. Questo avverrà quando i leader mondiali prenderanno decisioni chiave in materia di ambiente, clima e sviluppo sostenibile, stabilendo l’agenda per il prossimo decennio. Per evitare la catastrofe ambientale, nel 2020 dovrà essere concordato il tanto invocato “New Deal” per la natura e le persone, che non solo colleghi queste problematiche, ma metta la natura al centro dei nostri sistemi economici, politici, finanziari e sociali.

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