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Le Olimpiadi invernali più verdi della storia

febbraio 8, 2010 Eventi

Inukshuk, Vancouver, Courtesy of VanocNon pensate alle immagini – apparse nei giorni scorsi – dei camion che trasportano la neve nei siti olimpici, per sopperire alle scarse nevicate. Le XXI Olimpiadi invernali, che inaugureranno a Vancouver, in Canada, venerdì 12 febbraio, con l’accensione della Torcia olimpica, potrebbero essere i giochi olimpici (invernali) più “verdi” della storia, per altre ragioni.

Il Comitato Organizzatore (VANOC) si è infatti impegnato, sin dalla candidatura vinta nel 2003, a promuovere Giochi Olimpici e Paralimpici all’insegna della sostenibilità economica, sociale e soprattutto ambientale.

Gli sport invernali, tipicamente, dipendono dalle condizioni della neve e del ghiaccio: è naturale pertanto che gli organizzatori siano particolarmente sensibili a effetti dei cambiamenti climatici quali la diminuizione delle precipitazioni nevose e a condizioni atmosferiche che variano sempre più velocemente e imprevedibilmente.

Al contempo, un evento di tale portata causa un movimento enorme di beni e persone (atleti, spettatori, giornalisti), che viaggiano da tutto il mondo – per non parlare dell’impatto causato dalla costruzione degli impianti, la produzione della neve artificiale, il riscaldamento delle varie sedi eccetera.

Le emissioni di CO2 dei XXI Giochi Olimpici invernali nel tempo

Le emissioni di CO2 dei XXI Giochi Olimpici invernali nel tempo

A partire dal 2007 il Comitato Organizzatore – primo caso nella storia delle Olimpiadi – ha condotto indagini approfondite su quali (e soprattutto quante) avrebbero potuto essere le emissioni (dirette e indirette) di gas a effetto serra prodotte a partire dal 2003. Secondo la previsione più recente, risalente a luglio 2009, i Giochi dovrebbero produrre oltre 267 mila tonnellate di anidride carbonica, circa metà delle quali provenienti dagli spostamenti degli spettatori. La Torcia olimpica, da sola, si è calcolato che abbia un’impronta carbonica pari a circa 3000 tonnellate.

Il VANOC si è impegnato, da subito, a ridurre al minimo – in maniera preventiva – tutte le emissioni nocive, compiendo scelte oculate circa i luoghi in cui costruire gli impianti, i materiali impiegati, i mezzi di trasporto (e addirittura le tecniche di guida degli stessi), l’approvigionamento energetico, i metodi di riscaldamento e la gestione del lavoro organizzativo.

In seguito, per tutte le emissioni che sarebbe stato impossibile ridurre ulteriormente, il Comitato di Vancouver ha poi stipulato un accordo con l’agenzia canadese Offsetters, che si occupa di neutralizzare le emissioni residue grazie a progetti che utilizzano fonti rinnovabili (biomasse, idrogeno), interventi di risparmio energetico e di riforestazione – anche fuori dal Canada.

Pertanto, in attesa dell’inaugurazione di venerdì 12, buone Olimpiadi “verdi” a tutti – e se non andrete a Vancouver ma vi godrete l’evento in televisione, ricordatevi di spegnerla ogni volta – visto il fuso orario e visto che anche il più piccolo gesto conta…

Eva Filoramo

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