Home » Prodotti »Prodotti »Rassegna Stampa » RAPEX 2011: merci più sicure sul mercato europeo:

RAPEX 2011: merci più sicure sul mercato europeo

maggio 17, 2012 Prodotti, Prodotti, Rassegna Stampa

“Il fatto che un minor numero di prodotti pericolosi arrivi sul mercato dell’Ue è una buona notizia per i consumatori. Dobbiamo però mantenere alta l’attenzione in modo da far fronte alle sfide poste dalla filiera globale delle forniture e per affrontare i nuovi problemi legati alla sicurezza dei nuovi manifuatti via via che emergono. Per tale motivo rimane prioritaria la realizzazione del sistema di sorveglianza continuativa (seamless surveillance) rafforzando la cooperazione all’interno dell’Europa nonché la cooperazione con i partner internazionali”. È questa la dichiarazione di John Dalli, Commissario europeo responsabile per la salute e la politica dei consumatori, a margine della conferenza stampa, svoltasi lo scorso 8 maggio a Bruxelles, per la presentazione della relazione Rapex 2011.

Il Rapex è il sistema di informazione rapida sui prodotti di consumo pericolosi diversi dagli alimenti messo a punto dalla Commissione europea nel 2004, anno in cui la direttiva sulla sicurezza generale delle merci è stata recepita nelle legislazioni nazionali. Infatti, come ha sottolineato lo stesso Dalli, “i consumatori desiderano essere rassicurati quanto al fatto che i prodotti che acquistano, siano essi fabbricati nel territorio europeo o importati da paesi terzi, siano sicuri. La buona notizia è che, grazie all’accresciuta efficienza del sistema d’informazione, i prodotti pericolosi sono individuati prima e con più efficacia e sono rimossi più tempestivamente dal mercato. Tale processo comporta una concatenazione di azioni che comprende interventi a monte per eliminare, mediante soluzioni progettuali, i rischi alla fonte, una migliore valutazione dei rischi e una stretta cooperazione tra le autorità continentali, in particolare quelle doganali, per identificare i rischi nei punti d’entrata”.

Si tratta dunque di un sistema complesso che si è evoluto a partire dal 2004. Ad oggi gli Stati membri hanno speso fino a 100 milioni di euro e impiegato ben 6000 ispettori per assicurare il rispetto della normativa sulla sicurezza dei prodotti. La relazione 2011 sottolinea i risultati raggiunti, tra i quali una migliore sorveglianza del mercato, una più attenta valutazione del rischio ad opera delle autorità, una crescente cooperazione con le autorità doganali e un più stretto coordinamento tra i paesi membri e le autorità sovranazionali.

Ma quali sono i prodotti più segnalati? E che cosa si conosce dei Paesi dai quali provengono? Il primo paese per numero di notifiche per prodotti non sicuri rimane la Cina, con più della metà delle segnalazioni, anche se si registra un calo dal 58% nel 2010 al 54% del 2011. Il 19% delle notifiche, invece, riguardavano beni consumo di origine europea, il 15% provenienti altri paesi mentre nell’ 8% non è stato possibile risalire al paese di origine (rispetto al 23% nel 2004 la percentuale è calata costantemente grazie a un più efficace processo di tracciamento). Per quanto riguarda i beni commerciali realizzati nel nostro continente, le notifiche scattate sono in tutto 293 e di queste 44 arrivano dalla Francia (3%), 43 dalla Germania (3%) e 32 dal nostro paese (2%).

Tra gli articoli più segnalati, la relazione Raperx 2011 mette al primo posto gli indumenti e i prodotti tessili con 423 notifiche (riguardanti il rischio di soffocamento e di irritazione), seguiti dai giocattoli (324 notifiche essenzialmente per il rischio di soffocamento), i veicoli a motore (171 notifiche per il rischio di lesioni), le apparecchiature elettriche (153 notifiche per il rischio di folgorazione) e i cosmetici (104 notifiche per il rischio chimico). In queste categorie rientra il 74% di tutte i semafori rossi accesi nel 2011.

I Paesi più attivi nelle segnalazioni sono stati la Spagna con 189 notifiche, la Bulgaria (162), l’Ungheria (155), la Germania (130) e il Regno Unito (105): questi cinque paesi, complessivamente, sono stati responsabili del 47% degli interventi. L’Italia invece non è stata altrettanto attiva, con sole 27 procedure attivate nel 2011. Di queste, 26 sono state imposte dalle autorità e in un solo caso la società di produzione è intervenuta volontariamente. Notevole la differenza con la Germania, dove su 130 denunce, 107 sono state risolte su base volontaria. D’altronde uno degli obiettivi futuri della Commissione UE è proprio quello di sensibilizzare le imprese per renderle consapevoli dei loro obblighi.

Donatella Scatamacchia

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende