Home » Impressioni di viaggio »Recensioni »Rubriche » Ripopolare la montagna. L’esempio dell’ecovillaggio di Torri Superiore:

Ripopolare la montagna. L’esempio dell’ecovillaggio di Torri Superiore

“Abbarbicato” è un aggettivo che mi è sempre piaciuto. Fa subito pensare a un luogo antico, appartato ma accogliente, raccolto in se stesso, tenacemente aggrappato non solo a una montagna, ma anche a un’idea, a un sogno.

L’ecovillaggio di Torri Superiore è un posto così, abbarbicato sin nel nome. Ai piedi delle Alpi liguri, a pochi chilometri da Ventimiglia e dal confine francese, è stato per sette secoli un piccolo borgo di contadini e per un altro mezzo secolo un diroccato labirinto di pietre abbandonato dai suoi abitanti, che nel secondo dopoguerra preferirono trasferirsi nel paese poco più a valle o lasciare la Liguria per una delle grandi città industriali del Nord Italia. Poi la forza di un’idea lo ha riportato in vita.

Erano gli anni ’80 quando una coppia torinese (lei originaria di Torri) si mise in testa di recuperare il borgo e renderlo di nuovo abitabile. Riuscirono a comprare alcune stanze, ma soprattutto a contagiare, con la fascinazione di un sogno, una quarantina di persone che fondarono nel 1989 l’Associazione Torri Superiore.

Il primo passo fu rintracciare i proprietari di tutti i 160 vani che compongono il villaggio e acquistarli. Un’impresa nell’impresa, considerato l’intrico di passaggi, scale, archi e terrazzi che rendono l’antico complesso un labirinto degno di Escher. «Passammo i primi tre anni solo a esplorare, mappare e cercare di capire cosa dovevamo comprare e da chi», racconta Lucilla Borio, che, insieme a uno sparuto gruppetto di coraggiosi, fu tra i primi a trasferirsi nel villaggio nel ’95, quando c’erano solo tre stanze agibili, e oggi ne coordina le attività. Seguirono anni di lavori e cantieri. Residenti della comunità, soci, simpatizzanti e gruppi di volontari provenienti da tutta Europa, con pazienza e olio di gomito, sgombrarono le macerie, ricostruirono le fondamenta e i tetti, rinforzarono muri e archi, lastricarono sentieri e recuperarono centinaia di muretti a secco per le terrazze agricole che, come nel resto della Val Bevera, ricoprono anche il territorio scosceso intorno a Torri.

Progettare la ristrutturazione di un borgo medievale in mezzo alla natura selvatica delle Alpi liguri e ricorrere alle pratiche della bioedilizia fu tutt’uno. «Decidemmo subito di utilizzare materiali ecologici e preservare il carattere originario del borgo, il che – ricorda Lucilla – fu una specie di rivoluzione per la mentalità locale, portata ad associare le case in pietra ad un passato di stenti e miseria, da nascondere e dimenticare assolutamente». Al posto di cemento, plastica, vernici sintetiche e alluminio, le piccole e accoglienti stanze di Torri Superiore sono perciò state ristrutturate con sabbia e calce, legno, isolanti di sughero, malte e tinte naturali.

Fa impressione guardare le foto appese ai muri della grande sala comune, dove residenti e ospiti mangiano insieme, chiacchierano e prendono il tè: il “prima” è un quadro scoraggiante (anche se non privo di fascino) di tetti sfondati, cumuli di pietre, antri umidi, pavimenti di terra e macerie; il “dopo” è una fiaba moderna con camini e librerie di legno, soffitti ad arco, caldi parquet e mura candide, pannelli solari e terrazzi fioriti. Il contrasto rende evidente ciò che sta in mezzo: il lavoro e la volontà tenace di un gruppo di persone che si sono scelte l’un l’altra. Perché, come ogni eco villaggio, Torri Superiore è innanzitutto una comunità. Oggi qui vivono stabilmente una ventina di persone tra adulti e bambini, per lo più italiani e tedeschi (ma negli anni ci sono stati residenti inglesi, francesi, finlandesi e persino un australiano); e in più ci sono i soci non residenti, che trascorrono nel villaggio l’estate e quasi ogni occasione di tempo libero.

«Vivere in un ecovillaggio – spiega ancora Lucilla – significa condividere delle scelte e impegnarsi nella creazione di una vita sostenibile a più livelli: ecologico, economico, sociale, culturale, spirituale». Secondo una definizione del GEN (Global Ecovillage Network, di cui Torri è membro), gli ecovillaggi sono “modelli insediativi che cercano di proteggere i sistemi viventi del pianeta, di incoraggiare la crescita personale e di sperimentare stili di vita che facilitino l’armonia tra gli esseri umani e con la natura”.

Per garantire l’armonia tra i suoi abitanti, non sempre scontata, a Torri si usa il metodo del consenso; ogni decisione, cioè, non viene semplicemente presa dalla maggioranza, ma viene discussa finché si arriva a un compromesso soddisfacente per tutti. L’economia comunitaria è poi di tipo misto: ogni famiglia ha un suo reddito (che può provenire dal lavoro svolto all’interno della stessa comunità o all’esterno) e una casa privata, per preservare il bisogno di spazi personali e la necessità di solitudine che ogni tanto si avverte; ma c’è una cassa comune e i pasti sono cucinati e consumati insieme. Il lavoro è suddiviso in turni fra tutti i residenti: la spesa, la cucina, la pulizia delle sale comuni, la manutenzione e i lavori di ristrutturazione che ancora rimangono, la cura degli animali (galline e asini). E poi ci sono gli orti, i frutteti e gli ulivi, coltivati secondo criteri biologici e i principi della permacultura, il metodo, inventato in Australia, per progettare insediamenti umani sostenibili e armonizzati con la natura e l’ambiente circostante.

In fatto di permacultura a Torri sono stati dei pionieri. Massimo Candela, anche lui residente sin dall’inizio dell’avventura, è stato tra i primi in Italia a conseguire il diploma di Progettazione in Permacultura rilasciato dall’Accademia Britannica e ogni anno tiene dei corsi residenziali nell’ecovillaggio. Oltre ai seminari di permacultura, tra marzo e giugno l’ecovillaggio propone inoltre un articolato programma di corsi che insegnano teorie e pratiche per la costruzione di una società a ridotto impatto ambientale: si va dal metodo del consenso alla coltivazione biodinamica, dalla bioedilizia allo studio delle erbe mediche, dalla ceramica alla produzione domestica di saponi.

Ma si può andare a Torri Superiore anche per una semplice vacanza. La struttura ricettiva, parte fondamentale dell’economia della piccola comunità, è aperta dieci mesi all’anno ed è garantito che, una volta passato qualche giorno nella pace del borgo, poi non si potrà fare a meno di tornarci. Lo dimostra il numero di ospiti, che non conosce flessione per la crisi: «Quest’estate siamo arrivati a cucinare per 90-100 persone, tra residenti, soci, volontari e visitatori», racconta Gabriella, volontaria ungherese che, da un paio d’anni, trascorre lunghi periodi nell’ecovillaggio. E non è solo l’incantevole quadro bucolico – il frinire delle cicale, il torrente Bevera che forma limpide vasche naturali circondate dagli oleandri, il cielo notturno – ad attirare la gente. È soprattutto la fascinazione per uno stile di vita diverso, l’attrazione per una strada che magari non si sceglie di intraprendere, ma che consola vedere percorsa da qualcuno. È, insomma, il contagio di un’idea.

Giorgia Marino


 

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende