Home » Rubriche »Very Important Planet » Antonio Secci, dallo spazialismo ai pomodori biologici e ritorno:

Antonio Secci, dallo spazialismo ai pomodori biologici e ritorno

maggio 25, 2018 Rubriche, Very Important Planet

Dai rovi della Sardegna al salotto artistico di Milano degli anni Sessanta/Settanta e poi il ritorno ai rovi e poi ancora arte contemporanea. E’ la circolarità di Antonio Secci, nato a Dorgali nel 1944, che nel decennio delle avanguardie artistiche  arriva nella capitale lombarda – consigliato dagli artisti  Gianni Dova e Guy Harloff - con i suoi pennelli da arte figurativa che ripose presto nella valigia per abbracciare il movimento dello Spazialismo. Confrontarsi, quindi,  con i grandi nomi della pittura italiana come Lucio Fontana e diventare allievo ed assistente di Roberto Crippa. Un sodalizio forte con uno dei nomi storici del movimento. Nel laboratorio produce opere materiche: gli squarci. Nel 1978 l’esperienza metropolitana finisce, c’è il ritorno alla terra piena di pietre della Sardegna. L’arte è messa da parte, e Antonio inizia a coltivare pomodori brutti ma buoni perché in biologico. Agricoltura “estrema”, ma dopo 20 anni ritorna dalla finestra l’arte, grazie alla critica Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e ritornano  i riconoscimenti, i cataloghi, le mostre in Italia e all’estero. L’agricoltura però resta, divenuta passione e compagna quotidiana…

D) Antonio, la tua vita è stata ricca di natura e di arte contemporanea, quanto della prima c’è nella seconda?

R) Ambiente e arte vanno in parallelo. Io cerco questo spazio dal punto di vista pittorico e non è cosmico, ma vivibile a livello umano. Questo spazio lo puoi trovare nella natura, per me è importante trovare attraverso l’arte il contatto con la natura…

D) Con la terra hai un rapporto quasi quotidiano da molti anni ormai, dopo l’esperienza metropolitana. Ce ne parli?

R) L’ho ripreso da quando c’è stata la “decadenza da artista”. Da bimbo ero molto legato alla terra tramite mio nonno. Il vento, l’aria, l’acqua e quello spazio con cui ogni comune mortale si confronta. Tutto quello che noi facciamo, dallo scrivere una poesia all’andare sulla luna, nasce sempre con gli elementi naturali.

D) Per la tua ricerca artistica è stato però fondamentale il tuo periodo di esperienza in città. Cosa ti ha dato?

R) Nel periodo metropolitano ero coinvolto nella ricerca. In quel contesto noti e vedi la differenza con i profumi e con l’aria che cambia. C’è da dire che le città erano molto diverse rispetto ad  oggi. Prima le fabbriche erano a ridosso, molto vicine, ora le città sono più pulite. Però questa calca umana sempre presente si contrappone a questi spazi enormi dove non c’è cemento, non c’è inquinamento. La mia ricerca si è comunque sviluppata nella città, da lì sono nate queste idee della ricerca spaziale. Ho cercato le soluzioni in quella calca umana dove avevo una tale varietà di materiale a disposizione da analizzare…

D) L’artista deve difendersi dalla “calca” o immergersi, farne parte?

R) C’è da capire se riesci a restarne immune. C’è bisogno di comunicazione – che non è quella di oggi, che è solo uno stress. Se ti omologhi diventi un metropolitano che riesce pure a convivere bene con l’aria malsana. Ma se riesci a sentire le essenze ed i profumi tu sei quel mirto, tu sei quel profumo e allora fai il tuo percorso… Anche se il rapporto con la natura deve essere mediato, non puoi atrofizzarti tra i rovi come è successo a me per qualche anno. Io poi ho avuto fortuna, ho ricongiunto le due esperienze, e ora faccio il pittore moderno in un territorio naturale.

D) Hai quindi imparato a prendere il buono sia dalla contemporaneità tecnologica che dalla natura… Un equilibrio non facile. Quale pensi sia oggi il pericolo maggiore che il nostro Pianeta corre? Lo chiediamo sempre a tutti gli intervistati…

R) Bisogna essere miopi per non vederlo, lo stiamo svuotando di quelle essenze primarie. L’ecosistema sta andando a farsi benedire e non è una questione di periodi ciclici. Negli ultimi 40 anni è cambiato tutto. Io mi auguro che non sia così, però tutto fa presagire un brutto peggioramento della situazione…

D) Quali sono i segnali che ti allarmano?

R) Io oltre 20 anni fa ho iniziato a fare l’ orto biologico, nessuno ne parlava, nessuno mi comprava i pomodori piccoli e brutti, preferivano quelli olandesi. Ma riuscivo a produrre in gran quantità: in un metro quadro coltivavo tanto pomodoro mentre ora per avere lo stesso risultato devo avere a disposizione  un campo da calcio. Oggi sono aumentate le malattie, prima gli insetti si combattevano fra di loro e facevano crescere le piante. Oggi si produce in modo anomalo, le coltivazioni intensive sono una cosa folle. Si dice che c’è più produzione con la chimica ma è un bluff, si butta tantissimo prodotto. Io devo combattere 50 volte più di prima. Pianto 100 piantine di pomodoro e la metà si rovinano subito, ma non uso il veleno, ne ripianto altre 50. Preferisco fare così che avvelenare il terreno e quindi il frutto che poi mangio!

Gian Basilio Nieddu

 

 


Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende