Home » Bollettino Europa »Rubriche » L’UE studia la riforma fiscale ambientale. Ecco i benefici di spostare la tassazione dal lavoro all’inquinamento:

L’UE studia la riforma fiscale ambientale. Ecco i benefici di spostare la tassazione dal lavoro all’inquinamento

marzo 10, 2014 Bollettino Europa, Rubriche

Un introito di 35 miliardi di Euro nel 2016, che nel 2025 salirebbe a 101. Il potenziale di incasso oscillerebbe dall’1% al 2,5% del PIL nel 2025.

Si tratta dell’effetto che avrebbe una riforma fiscale ambientale nell’Unione Europea. Dei possibili benefici, in termini economici, prodotti dalle “eco-tasse” per esempio sull’inquinamento dell’aria e dell’acqua e dall’alleggerimento, in parallelo, delle imposte sul lavoro. Ad esempio, una riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro del 4% (circa 1.000 Euro per un reddito annuo lordo di 25.000) attraverso un corrispondente incremento della tassazione energetica, facendo pagare carburanti e mezzi di trasporto in modo proporzionale alle emissioni, secondo il principio: “più inquini, più paghi“. Il tutto, si noti bene, senza accrescere il carico fiscale complessivo!

Due studi appena pubblicati dalla Commissione Europea mostrano chiaramente come la politica ambientale possa incentivare la crescita economica attraverso il potenziamento di una fiscalità ecologica.

“Greening the fiscal system”. Così si può riassumere il contenuto del primo documento, che sottolinea i vantaggi offerti dalle “tasse verdi” e si basa sui dati provenienti da 12 Stati membri. Si tratta, in sostanza del meccanismo del “doppio dividendo” su cui si basano gran parte delle riforme fiscali ambientali. Le tasse verdi hanno, infatti, in genere un doppio risultato: beneficiano l’ambiente (first dividend) e danno l’opportunità di ridurre delle imposte distorsive, come quelle sul lavoro (second dividend).

Cifre da capogiro che diventerebbero ancora più alte se oltre allo spostamento della pressione fiscale dal lavoro all’inquinamento, si prevedessero misure per abolire le sovvenzioni dannose per l’ambiente. Nel caso dell’Italia, eliminare sussidi nocivi, come quelli ai carburanti fossili, secondo le stime UE comporterebbe un potenziale ricavo di 6 miliardi di euro l’anno entro il 2015. Detto in altre parole, si tratta dell’incorporazione dei costi dei danni ambientali, e della loro riparazione, direttamente nel prezzo di beni, servizi o delle attività che ne sono la causa. Le ecotasse consentono, in questo modo, di controllare gli effetti negativi dell’azione di un soggetto economico, il cui costo, in assenza di compensazioni, ricadrebbe sull’intera collettività.

Calo del costo del lavoro, più risorse, benessere e incentivi a favore di comportamenti ecologici: un approccio win-win che rappresenta davvero una valida politica macroeconomica. L’ecotassa più nota è certamente, oggi, la carbon tax, che riguarda i combustibili di origine fossile in base al loro contenuto di carbonio. Tuttavia, si possono distinguere tre tipologie di tassazione ambientale: per coprire costi di servizi ambientali e misure di riduzione dell’inquinamento; per modificare il comportamento di consumatori e produttori; infine, le ecotasse fiscali, che mirano, in primo luogo, ad aumentare le entrate per l’erario.

Ad onor del vero, a livello europeo, poco è stato fatto, finora, per realizzare un reale “Green New Deal”. Lo scoglio è sempre lo stesso: l’incompiuta unione politica dell’UE. Cosa tassare, come e in che misura – al di là delle grandi indicazioni dettate dall’Unione Europea contenute già nei Trattati originari – è materia tutta nazionale, e gli Stati membri sono ancora riluttanti a cedere parti della propria sovranità su questo terreno.

Il secondo studio fornisce ulteriori prove dei vantaggi macroeconomici complessivi derivanti da investimenti tempestivi nelle misure di difesa dalle inondazioni. “Investire nella protezione dalle inondazioni può apportare benefici complessivi per l’economia, soprattutto se si preferiscono soluzioni basate sulla natura, molto efficaci sotto il profilo dei costi”, ha commentato il Commissario all’Ambiente Janez Potočnik. Puntare su misure che riducano le inondazioni ha, infatti, un costo dalle 6 alle 8 volte più basso rispetto a quello per rimediare ai danni causati dalle alluvioni. Un risparmio notevole se solo si pensa che la spesa totale legata ai danni causati dalle inondazioni nell’UE, nel periodo 2002-2013, è stato di almeno 150 miliardi di euro. Inoltre, i vantaggi derivati dagli investimenti nelle infrastrutture verdi, come ad esempio il ripristino di elementi naturali per gestire e immagazzinare l’acqua durante le alluvioni, includono l’aumento della biodiversità e la riduzione dei costi legati alla costruzione. Per questi motivi è necessario sostenere le PMI affinché utilizzino le risorse in maniera efficiente.

La sfida è quindi quella di riflettere sul rapporto tra ambiente e crescita economica – fattori che non possono considerarsi disgiunti – pensando un nuovo modello di sviluppo economico. Il raggiungimento della compatibilità tra esigenze ambientali ed economiche richiede profonde modifiche nei modelli di consumo e di produzione dei beni e servizi. Cambiare questi modelli significa intervenire nell’impiego delle risorse in modo da ottimizzarne gli usi e quindi ridurne gli sprechi, ma nelle economie europee contemporanee ciò non può presupporre altro che l’introduzione di una tassazione favorevole all’ambiente.

Beatrice Credi

 

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende