Home » Off the Green »Rubriche » Molto è cambiato, ora qualcosa sta cambiando. Spunti dal maggio 2016:

Molto è cambiato, ora qualcosa sta cambiando. Spunti dal maggio 2016

maggio 24, 2016 Off the Green, Rubriche

Cosa c’entrano gli Alpini, i petrolieri, i cellulari, il neo presidente austriaco Van der Bellen e il kebab? Provo a spiegarvelo tra le righe di questa mia rubrica volutamente sconclusionata. Partendo dall’Adunata di Asti, quando un vecchio amico della Scuola Militare Alpina, in un genuino slancio di nostalgia (rafforzato dall’accento veneto), ha regalato a noi commilitoni una perla di saggezza popolare: “Ah che bello che era, senza kebabbari e senza cellulari!“.

Un’osservazione semplice, che però mi ha colpito per la sintesi estrema con cui racchiude almeno tre grandi questioni contemporanee: la sensazione che in passato, o comunque “prima della crisi”, si stesse meglio (abbastanza ricorrente nella storia, sopratutto quando si inizia ad invecchiare, ma qualche volta vera); la questione dell’immigrazione di massa mal gestita dall’Europa e dell’assedio alle tradizioni locali (simboleggiata dalla figura stereotipata del “kebabbaro”) e lo stress della vita di oggi, al ritmo di sms e email che minano la salute fisica e psichica e, in qualche misura, rappresentano l’inquinamento “a base tecnologica” tout court, contrapposto – nell’immaginario alpino – al candore delle montagne incontaminate e povere di tecnologia.

Per capire se nel 1996, quando ventenne cantavo “Sul cappello” per i sentieri della Val d’Aosta, si stesse effettivamente meglio dovrei approfondire un po’i dati macroeconomici. Io stavo sicuramente meglio, ma non saprei estendere questa mia condizione personale all’intera popolazione italiana. Posso solo notare che il debito dello Stato Italiano vent’anni fa era al 120,2 % del PIL, mentre oggi è intorno al 132,7 %. Sul fatto, invece, che si stesse decisamente meglio senza telefoni cellulari non ho alcun dubbio. Quella di dover pianificare prima e in maniera più precisa gli appuntamenti, per evitare di stare ore sotto la pioggia ad aspettare gli amici, è un’abitudine che farò fatica a spiegare ai miei figli, “nativi digitali”. Ma questo è nulla se pensiamo, più seriamente, ai ben noti problemi di inquinamento legati al consumo di massa (quello dei 2/3 telefonini a testa, giusto per usare un’immagine evocativa).

Ieri a Nairobi 2.300 delegati da 170 paesi del mondo si sono riuniti, in occasione della seconda Assemblea dell’ONU sull’Ambiente, organizzata dall’UNEP, proprio per trovare nuove vie allo sviluppo sostenibile, attraverso quello che è stato definito il “Parlamento Mondiale dell’Ambiente“, che si confronterà fino al 27 maggio. La situazione è, senza mezzi termini, tragica: secondo le stime UNEP il deterioramento delle condizioni ambientali uccide 234 volte più delle guerre! Un dato allarmante, che avevo già ricordato in un altro articolo, paragonando il cancro alla “Grande Guerra” del ’15-18. “Gli impatti ambientali sono responsabili della morte di più di un quarto di tutti i bambini di età inferiore ai cinque anni”, si legge, tra le altre cose, nel rapporto “Healty environment, Healty People“.

In un contesto mondiale come questo, vedere eletto presidente della Repubblica austriaca un ecologista di lunga data come Alexander Van der Bellen, è un piccolo ma significativo segnale di speranza e di “inversione” verso il futuro. Pur eletto per pochi voti e più per ragioni di interpretazione più mite delle politiche migratorie (ecco ritornare la terza questione evidenziata in partenza) – rispetto all’ultranazionalista Hofer – che per ragioni ecologiste, Van der Bellen è comunque il primo candidato Verde in Europa ad essere eletto alla massima carica dello Stato. E questo vorrà ben significare qualcosa. Forse che the times they are a-changin’…

E proprio mentre mettevo il punto a questa breve riflessione in libertà, l’occhio mi è caduto su un’ANSA di ieri pomeriggio:Forse da quest’anno potete non chiamarci più petrolieri, siamo orgogliosi del nostro passato, ma dobbiamo guardare avanti e ormai siamo un’azienda green, vogliamo essere l’ENI del vento“. Lo ha dichiarato il presidente dell’(ex) compagnia petrolifera ERG, Edoardo Garrone. Allora è vero, the answer, my friend, is blowin’ in the wind…

Andrea Gandiglio

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende