
Al paese di mio padre, un borgo di mille anime sull’Appennino campano, le estati torride si sono sempre combattute alla vecchia maniera: imposte e finestre chiuse durante il giorno, acqua, frutta e siesta prolungata. Il fresco silenzioso che accoglie entrando nella penombra di una vecchia casa dai muri spessi, lasciando l’afa e il clamore delle cicale fuori dalla porta, è una delle sensazioni più tipiche delle estati nel sud Italia. È stato un colpo, perciò, quando un paio di anni fa un’anziana zia mi ha salutato chiedendomi a che temperatura preferissi il condizionatore...
Sebbene ancora (per fortuna) lontani dai livelli americani, la febbre dell’aria condizionata si ...