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Ricerca, settore pubblico e industria uniti per lo sviluppo sostenibile

novembre 2, 2009 Comunicati Stampa

Courtesy of RiminiFieraA Ecomondo l’incontro di Setac Italia sull’impegno della ricerca ambientale e le sue applicazioni per la gestione del territorio.  ENEA ha presentato le prospettive di integrazione tra saperi per la verifica della sostenibilità,
dai prodotti alle tecnologie verso la Life Cicle Sustenability Analysis

Rimini, 31 ottobre 2009 – Dalla ricerca scientifica alle politiche ambientali. Ecomondo, la 13° Fiera internazionale del recupero di materie ed energia e dello sviluppo sostenibile di Rimini Fiera, nella sua giornata conclusiva ha ribadito l’importanza della reciprocità tra tutti gli attori che operano nell’ambito della sostenibilità ospitando l’incontro del SETAC Italian Branch, società professionale senza scopo di lucro che supporta lo sviluppo di principi e pratiche per la protezione, il miglioramento e la gestione della qualità ambientale sostenibile e dell’integrità dell’ecosistema fornendo occasioni di confronto per facilitare la trasposizione delle conoscenze scientifiche nei processi decisionali e nella regolamentazione a tema ambientale. È infatti un’organizzazione multidisciplinare della quale fanno parte Università ed enti di ricerca, l’industria e gli enti di gestione pubblica.

L’incontro riminese ha avuto come filo conduttore “L’impegno della ricerca ambientale e delle sue applicazioni per la gestione del territorio” offrendo un’ampia panoramica delle differenti competenze e relazioni di cui SETAC Italia favorisce l’intreccio. Sono stati infatti presentati i risultati degli studi applicati riguardanti la capacità di recupero delle comunità microbiche di ecosistemi contaminanti (i cosiddetti batteri decontaminanti) attraverso l’intervento di Anna Barra Caracciolo dell’Istituto di Ricerca sulle Acqua IRSA-CNR e le metodologie innovative per il monitoraggio e la conservazione delle specie a rischio in ambiente marino attraverso le parole di Maria Cristina Fossi dell’Università di Siena. Tra gli altri argomenti i procotolli eco tossicologici per lo studio della qualità e dell’impatto ambientale di attività petrolifere e sversamenti accidentali nell’ambiente marino (Silvano Focari dell’Università di Siena) e il ruolo dei test di genotossicità nel monitoraggio ambientale (Claudia Bolognesi dell’Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro).

Tra ricerca e applicazione anche le prospettive di sviluppo dell’innovativo sistema di Life Cycle Assessment (LCA) presentate da Paolo Masoni del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Globali e Sviluppo Sostenibile dell’Enea: “LCA è nata come metodologia per valutare l’impatto ambientale complessivo dei prodotti ma ora stiamo lavorando per estendere le sue potenzialità alla valutazione dell’impatto ambientale globale delle tecnologie innovative. Per esempio per valutare se i biocombustibili sono una tecnologia sostenibile. In questo caso il raggio d’azione della ricerca diventa molto più ampio coinvolgendo contemporaneamente aspetti ambientali, economici e sociali. Nel caso dei biocombustibili andare a valutare gli effetti di una loro implementazione sul sistema energetico, agricolo ed alimentare. La tendenza è quella di arrivare ad una Life Cycle Sustenability Analysis, dalla culla alla tomba”.

L’incontro riminese ha dato spazio anche alle punte avanzate della ricerca che ora fanno parte della sperimentazione ma in un futuro non troppo lontano potrebbero trovare concretezza su larga scala. È il caso delle analisi di rischio ecologico dei sedimenti contaminati per l’identificazione delle relazioni di causa-effetto mediante l’applicazione di metodologie TIE illustrate da Cristina Nasci di Thetis SpA e dell’applicazione sull’ameba sociale Dictyostelium Discoideum di studi riguardanti la biologia dei sistemi per l’ambiente con riferimento all’inquinamento da farmaci illustrati da Francesco Dondero dell’Università del Piemonte Orientale.

“L’approccio e la collaborazione tra ricercatori, enti pubblici e imprese private è fondamentale per raggiungere concretamente nuovi traguardi di sostenibilità – commenta Aldo Viareggio, presidente di SETAC Italian Branch e docente presso l’Università del Piemonte Orientale, autore a Rimini di un intervento sulla gestione ambientale delle piattaforme per l’estrazione degli idrocarburi in mare – L’attività di confronto ed interazione esalta il ruolo della ricerca a supporto del management ambientale”.

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