Home » Eventi »Green Economy »Idee »Progetti » Da Workshop IMAGE 2015 i “sette pilastri” per conciliare attività produttive ed ecoturismo:

Da Workshop IMAGE 2015 i “sette pilastri” per conciliare attività produttive ed ecoturismo

ottobre 22, 2015 Eventi, Green Economy, Idee, Progetti

A volte non servono grandi forum o meeting internazionali, ma bastano 50 “operatori del settore”, riuniti in una sala per qualche ora, per definire, in maniera semplice e pragmatica, cosa fare. E’ successo venerdì 16 ottobre a Torino, dove un gruppo di imprenditori, manager, professionisti, docenti universitari e rappresentanti dell’associazionismo e degli enti locali è stato chiamato a confrontarsi sul tema dell’ecoturismo, nella quinta edizione del Workshop Nazionale I.MA.G.E. Esperienze concrete, di chi lavora quotidianamente in un mercato dalle potenzialità enormi, ma ancora in buona parte inespresse. Perché, come ha ricordato in apertura l’ex Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, “in Italia si dice sempre che agricoltura e ambiente sono una priorità, ma poi non si fa nulla. Stesso discorso vale per il turismo e, ancor più, per l’ecoturismo: tutti lo invocano ma si vedono pochi fatti”. O fatti incoerenti e anacronistici, come il decreto Sblocca Italia, che autorizza nuove trivellazioni petrolifere sia nell’entroterra che a pochi chilometri dalle coste italiane.

Uno degli obiettivi del Workshop è stato quello di tradurre in azioni possibili queste “priorità”. E in particolare capire come conciliare le attività produttive con l’ecoturismo che, per generare sul territorio una ricchezza sostenibile e duratura ha bisogno di svilupparsi insieme alla tutela delle risorse naturali, paesaggistiche e culturali – sia nel senso immateriale delle tradizioni locali che in quello materiale dell’enogastronomia e delle architetture.

La chiave di volta è la riforma della fiscalità in senso ecologico, richiamata da Davide Mercati, di Aboca – caso più unico che raro di un’azienda farmaceutica con sede in 1.000 ettari di bosco e campi coltivati a biologico, sulle colline intorno ad Arezzo. Fiscalità ecologica significa ridurre gli oneri a carico dei produttori virtuosi, che generano meno “esternalità” e ribaltarli su chi inquina e crea, dunque, un danno ambientale e di salute alla collettività. Che, negli anni, diventa anche un costo economico per lo Stato (maggiorazione delle spese sanitarie, bonifiche ecc.). Questa rivoluzione – già timidamente tentata dagli ex ministri Clini e Passera negli anni scorsi e mai compresa dal Parlamento – deve essere opera del legislatore, ma necessita di un’azione di pressing e corretta informazione che dovrebbe partire dalle imprese stesse, dalla “società civile” e dai media. Questi ultimi per far comprendere al pubblico, innanzitutto, che non si tratta di “nuove tasse”, ma di uno spostamento, per portare le aziende più virtuose dal punto di vista ambientale ad essere più competitive.

Secondo punto fondamentale – sollevato da Michele Pagani, della Regione Liguria (che ha vissuto, negli anni del boom, l’esplosione del turismo di massa con la conseguente speculazione edilizia), e ripreso da Marco Moretti di Ecoturismo Report – è quello dei numeri. L’ecoturismo, così come le attività produttive che vogliano realmente definirsi sostenibili, non possono seguire un modello di crescita infinita, ma hanno un “limite di rottura” che non va oltrepassato e che va controbilanciato puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità.

Una buona convivenza tra attività produttive ed ecoturismo è solitamente ottenuta anche quando le aziende sono parte di un processo di filiera locale e, in qualche modo, dipendono dal territorio e dalle sue risorse naturali. Questo legame porta, generalmente, ad essere più rispettosi nei confronti dell’ambiente circostante e a sentirsi parte di una comunità a cui “rendere conto” (gli stakeholders).

Determinante è poi l’aspetto di integrazione paesaggistica, come ha ricordato Ferruccio Capitani di AIAPP, l’associazione nazionale degli architetti paesaggisti che, nel 2016, avrà a Torino il proprio Congresso Mondiale. Basti pensare che i “capannoni” delle Langhe sono stati il maggior impedimento durante la candidatura UNESCO, tanto che oggi – racconta Gianfranco Comaschi, dell’Associazione per la Tutela del Patrimonio Vitivinicolo di Langhe, Roero, Monferrato – sono già stati avviati progetti pilota per la rimozione delle strutture prefabbricate e il loro riciclo come materiale per la manutenzione dei manti stradali. Ma una buona regola, per il futuro, sarebbe anche quella di potenziare l’”archeologia industriale” e il recupero, attraverso intelligenti ristrutturazioni, di edifici esistenti con valore storico e testimoniale, come suggerisce il protocollo GBC Historic Building. I casi in Italia e in Europa non mancano e si è visto come queste stesse strutture, una volta riportate in vita e rifunzionalizzate, possano diventare ulteriore driver di un turismo legato alla cultura materiale del territorio. Va da sé che dove si costruisca, invece, ex novo, le architetture delle attività produttive debbano seguire i più rigorosi precetti di integrazione paesaggistica e utilizzo prevalente di materiali locali e della tradizione. Avere delle fabbriche “belle” non è utopia, è già successo in passato (prevalentemente tra la fine dell’Ottocento e l’inizio Novecento), grazie all’orgoglio e alla sensibilità di imprenditori illuminati.

L’aspirazione alla bellezza (oggetto di un recente disegno di legge avanzato da Legambiente) è, del resto, segno di civiltà, e dovrebbe diventare oggetto di educazione, a partire dalle scuole primarie fino alla formazione continua di manager e imprenditori, che – aggiunge Pecoraro Scanio – “non possono più limitarsi alle discipline gestionali, ma devono saper integrare, nella propria visione, le valutazioni di carattere ambientale e il rispetto del capitale naturale”.

Se, infine, si parla di produzioni agricole, è evidente che la conciliazione con le esigenze di un territorio a vocazione ecoturistica non possa che passare attraverso la conversione a metodi biologici e biodinamici, che mantengano la fertilità del suolo, la biodiversità e le produzioni autoctone, come i casi rappresentati in sala – tra i tanti esempi virtuosi in Italia – dalle aziende agricole albesi Tenuta Ca’ du Russ (promotrice del progetto Liberanatura nel comune di Castellinaldo) e Casa Scaparone.

Sono dunque sette i “pilastri”, individuati nel corso del 5° Workshop IMAGE, che vengono consegnati alla riflessione degli operatori del settore: fiscalità ecologica, crescita qualitativa più che quantitativa, valorizzazione e inserimento nelle filiere locali, integrazione nel paesaggio, recupero delle architetture industriali esistenti, educazione ambientale e formazione continua, produzioni agricole biologiche e biodinamiche. Gli organizzatori del meeting torinese provvederanno ora, grazie alla collaborazione con la Fondazione Univerde, a trasformarli in una campagna di sensibilizzazione che coinvolga e renda partecipi del cambiamento il mondo imprenditoriale e gli ordini professionali, ma anche i decisori politici ai vari livelli.

Le prossime iniziative verranno diffuse attraverso i social networks con l’hashtag #7pilastriecoturismo.

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende