Home » Rassegna Stampa » Living Planet Report, i risultati sullo stato di salute della Terra:

Living Planet Report, i risultati sullo stato di salute della Terra

ottobre 14, 2010 Rassegna Stampa

Conchiglia, Courtesy of Lorytravelforever, Flickr.comQuando dici biodiversità, ti sembra solo una parola lunga e astratta. In realtà, senza quella, non avremmo la frutta e la verdura, la legna da ardere, il pesce sulle nostre tavole. Di più: non esisteremmo. L’ipotesi ci sembra remota, e invece il rischio c’è. Perché, tanto per fare un esempio, in Italia viviamo come se a disposizione dell’umanità ci fossero 2,8 pianeti. Per non parlare degli Emirati Arabi Uniti, che pensano in grande, consumando come se le terre fossero 6 (5,9 il Qatar, 4,6 la Danimarca, 4,5 il Belgio e gli Stati Uniti). A dirlo è il Living Planet Report, presentato ieri a Roma dal Wwf: un rapporto biennale sullo stato di salute del pianeta, realizzato dall’organizzazione ambientalista in collaborazione con la Zoological Society di Londra e il Global Footprint Network.

Biodiversità vuol dire innanzi tutto la sopravvivenza delle specie in natura. Centinaia, purtroppo, sono già scomparse. E molte altre sono sulla stessa strada. L’indice delle specie misura, nei paesi tropicali e nelle nazioni più povere, un declino del 60%, con picchi del 70% per le specie di acqua dolce. Nelle zone temperate, va meglio. Ma solo apparentemente: rispetto al 1970, c’è stato un aumento del 29%, «per i migliori sforzi nella conservazione e nel controllo dell’inquinamento e perché deforestazione e cambiamenti di uso del suolo qui sono avvenuti soprattutto prima del 1950». Quindi, spiega il Lpr, se andassimo ancora più indietro nel tempo, ci accorgeremmo che anche le specie delle zone temperate non se la passano molto meglio. «Ormai sono quasi scomparsi pesci come il tonno rosso e lo squalo martello», spiega Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf Italia.

I paesi più ricchi stanno depauperando le risorse di quelli più poveri, mettendo a rischio la diversità di zone molto ricche di risorse naturali. In questo senso, continua Eva Alessi, «una maggiore tutela della biodiversità deve accompagnarsi per forza a una distribuzione più equa delle risorse e dunque a una maggiore giustizia sociale». Gli abitanti di paesi come l’India e il Pakistan hanno un’impronta ecologica pro capite che non supera l’ettaro e mezzo globale pro capite. Ogni abitante, cioè, consuma in un anno un ettaro e mezzo di superficie bioproduttiva, in grado di assorbire rifiuti ed emissioni. In Italia, gli ettari globali necessari pro capite sono quasi 6: consumiamo cioè il quadruplo di pianeta rispetto a un indiano o un pakistano. «La situazione sempre più grave in cui versano i sistemi naturali del pianeta a causa della nostra costante pressione dimostra chiaramente l’insostenibilità dei modelli economici sin qui perseguiti, basati su una crescita materiale e quantitativa continua», sottolinea Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia.

L’estinzione di molte specie non è solo una riduzione della straordinaria ricchezza della natura. E’ un danno a interi ecosistemi, che perdono un anello della catena alimentare, e dunque il loro equilibrio. E incide negativamente anche sui cosiddetti “servizi eco-sistemici”: la fornitura del cibo, la protezione da inondazioni e malattie, l’impollinazione, la depurazione di aria e acqua, la rigenerazione del suolo. Tutte prestazioni che la natura ci garantisce gratuitamente e di cui non possiamo fare a meno. Ma che ogni giorno mettiamo a rischio depauperando l’ambiente senza restituire niente in cambio e investire nella rigenerazione dell’ecosistema.

Un passo avanti sarebbe far entrare l’ambiente nell’agenda politica internazionale. Certo, il tema è già caldo, ma quando si arriva al tavolo delle trattative tra le potenze mondiali, i risultati non si vedono. «La natura – dice Eva Alessi – dovrebbe diventare una voce della contabilità nazionale. Ogni paese dovrebbe cioè calcolare quanto capitale ambientale è stato usato quell’anno e stanziare anche un budget da re-investire nella natura», in modo da favorire la rigenerazione degli eco sistemi ed evitare il collasso ambientale. Ma come convincere concretamente i paesi ricchi? «I governi devono essere messi di fronte alle criticità, quindi per questo gli scienziati dovrebbero essere più pratici nel dare informazioni. E poi, i “potenti” devono affrontare i problemi dell’ambiente come questioni globali, e non in un’ottica di battaglia tra stati concorrenti», spiega Riccardo Valentini, professore di Ecologia Forestale all’Università della Tuscia chairman del Global Terrestrial Observing System.

Il prossimo appuntamento con i grandi è in Giappone, alla Conferenza di Nagoya. Dove, spiega Valentini, probabilmente si approverà un progetto per ridurre la deforestazione tropicale. Di più, garantisce il professore, per ora non possiamo aspettarci.

Veronica Ulivieri

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende