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Biotea: in Cina, alla ricerca delle piantagioni di tè senza pesticidi

settembre 19, 2018 Campioni d'Italia, Rubriche

Oltre al “mal d’Africa”, pare esista pure quello verso la Cina, soprattutto la Cina più selvaggia, meno conosciuta. Se ne è innamorato Edoardo Barbero, un langarolo che dopo vent’anni di viaggi verso Oriente ha pensato di trasformare la passione per l’antica bevanda del e le sue proprietà nutraceutiche in un’azienda, la Biotea, con sede a Santa Vittoria d’Alba in provincia di Cuneo.

“Tutti questi anni passati viaggiando in Estremo Oriente, hanno originato in me una grande curiosità per questa bevanda antichissima – racconta Edoardo – mi sono innamorato della storia, per non parlare dei rituali per la sua preparazione, ma pure dei terreni dove si coltiva. Sono dei veri e propri giardini“. C’è un fattore estetico, ma la salubrità del prodotto è ancora più importante. Edoardo ne ha fatto una missione personale, per selezionare sul campo solo quei piccoli produttori che non utilizzano nelle piantagioni pesticidi e sostanze chimiche di sintesi. “La scelta di recarmi di persona nelle zone di coltivazione mi permette di conoscere personalmente i produttori e di monitorare periodicamente la produzione in modo da garantire sempre un prodotto di altissima qualità e privo di qualsiasi sostanza chimica inquinante”. Ma la “certificazione” di Edoardo – estremamente critico verso il meccanismo dei “bollini” e i conflitti d’interesse degli enti certificatori – non è solo il metterci la faccia, ma commissionare direttamente e periodicamente analisi chimiche su campioni di prodotto, da rendere disponibili ai suoi clienti.

“La nostra presenza nelle zone di produzione – spiega Barbero sul sito internet dell’azienda – ci permette di garantire un prodotto completamente naturale e tradizionale. Dalla raccolta al confezionamento tutto viene eseguito scrupolosamente, senza lasciare nulla al caso. Il Tè utilizzato per i nostri Biofiltri è esattamente lo stesso che vendiamo sfuso, lo portiamo nel filtro senza compromessi. I filtri sono prodotti con la fibra del mais completamente naturale e biodegradabile”. Quando si dice che il diavolo si nasconde nei dettagli… Quale sarebbe infatti il bilancio salutistico di un tè da agricoltura biologica se poi si andassero ad utilizzare una bustina in materiale sintetico, “plastificato”, o un punto metallico, che alla fine vanno in infusione nella nostra acqua bollente (come avviene solitamente con i tè commerciali acquistati al supermercato)?

Questa filosofia di stretta osservanza del naturale deriva a Biotea anche dalla considerazioni che il tè non è solo una bevanda buona e piacevole, ma – se coltivato correttamente – ha importanti proprietà benefiche e terapeutiche, note da millenni all’antica medicina cinese e ribadite oggi, in campo scientifico, da numerosi istituti di ricerca: “Siamo in contatto diretto con alcuni ricercatori di importanti università, siamo sempre informati sulle ricerche che confermano la grande potenzialità benefica che questa pianta può avere sulla salute”, precisa Barbero.

Il Puerh, ad esempio, il “Tè delle origini”, è considerato “l’elisir di lunga vita” dai cinesi per le sue straordinarie proprietà benefiche, che consentono di prevenire e curare molteplici patologie. È tradizionalmente prodotto con le foglie dell’albero della Camelia Sinensis, varietà assamica, originaria del sud dello Yunnan, al sud ovest della Cina, ai confini con la Birmania il Vietnam ed il Laos. “Il processo di produzione di questo Tè – si legge sul sito Biotea – è significativamente differente da tutti gli altri tipi, infatti subisce una particolare fermentazione favorevole alla proliferazione di speciali microorganismi che gli conferiscono straordinarie proprietà benefiche”. Come quelle di ridurre il colesterolo LDL, i trigliceridi e gli zuccheri nel sangue, contrastare l’ipertensione, il sovrappeso e l’invecchiamento e facilitare la digestione regolarizzando la flora batterica intestinale. Il Puerh contrasta inoltre l’acidità di stomaco e ha un effetto positivo nei casi di reflusso gastroesofageo. “E’ considerato lo spazzino del sangue perché aiuta ad eliminare le tossine che vengono assimilate con l’alimentazione. È stato anche confermato che ha notevoli proprietà antisclerotiche, riducendo il rischio della pericolosa formazione delle placche aterosclerotiche, e ha forti effetti antifibrotici”. Infine, i ricercatori hanno osservato la capacità dei componenti di questo Tè, di inibire un complesso enzima chiamato Fatty Acid Synthase (FAS), il quale pare sia la causa non solo dell’obesità ma anche di alcuni tumori. Il che suggerisce che il Tè Puerh possa agire anche da agente antitumorale, mentre, in parallelo, offre il suo aiuto come regolatore del peso corporeo, soprattutto se inserito in concomitanza con una dieta ricca di fibre vegetali e affiancato da un programma di regolari esercizi fisici.

Questa attenzione agli aspetti storici, salutistici, qualitativi ed estetici del tè tradizionale cinese, è valsa a Biotea l’importante riconoscimento come ambasciatore del Made in Italy alla fiera BellaVita, prima ad Amsterdam poi a Varsavia. Edoardo lo ricorda quasi con imbarazzo: “era pieno di aziende italiane di eccellenza, di diversi settori del food & beverage, vincere il primo premio è stata una grande emozione”.

Gian Basilio Nieddu

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