Home » Racconti d'Ambiente »Rubriche » La “Food Revolution” di John Robbins, a colpi di forchetta e coltello:

La “Food Revolution” di John Robbins, a colpi di forchetta e coltello

novembre 3, 2015 Racconti d'Ambiente, Rubriche

Da anni sappiamo che l’intero pianeta è in crisi; siamo allarmati dal riscaldamento globale e da un livello di inquinamento non sostenibile negli oceani e nelle falde acquifere; scandali e denunce alimentari ci mostrano che la maggior parte del cibo che mangiamo è nocivo, mentre le frontiere dell’ingegneria genetica, applicate all’agricoltura, presentano diverse zone d’ombra, quando non sono addirittura nuovi strumenti di sfruttamento delle popolazioni più povere. Saperlo però non basta se per primi non cambiamo atteggiamento. Cosa accadrebbe se smettessimo di mangiare prodotti animali, il cibo più tossico e costoso che l’umanità abbia mai conosciuto, e ci orientassimo a un’alimentazione tutta vegetale? John Robbins nel suoFood Revolution”, edito da Edizioni Sonda, ci svela il legame intrinseco tra il nostro cibo e il nostro mondo, ci spiega come districarci nella giungla di informazioni sulle scelte alimentari (diete comprese) scoprendo quanto l’industria del cibo non ci dice. Per mettere in atto una vera “rivoluzione del cibo“: riprendendoci il potere di votare ogni giorno con “forchetta e coltello“, per un’alimentazione sana, senza sofferenza e sostenibile. Per la rubrica Racconti d’Ambiente pubblichiamo un estratto della parte terza “Il nostro cibo, il nostro mondo.” Capitolo 13 “Le scelte per un ambiente salubre“.

Una delle principali scoperte della storia è che viviamo su un pianeta rotondo. Fino ad appena 360 anni fa, la maggior parte delle persone credeva che la Terra fosse piatta. In seguito, abbiamo cominciato a capire come le differenti zone del pianeta sono collegate fisicamente le une alle altre. Abbiamo capito che, se continuiamo a viaggiare in una direzione, non rischiamo di cadere dal ciglio della Terra, ma anzi continuiamo a camminare in circolo ritornando al punto di partenza. È stata una scoperta cruciale per i nostri antenati. Oggi però, stiamo imparando qualcosa di ancora più significativo. Art Sussman, ricercatore presso la Oxford University, la Harvard Medical School e la University of California di San Francisco, descrive la scoperta con le più semplici parole: «Stiamo imparando qualcosa di molto più importante rispetto a come le zone del nostro pianeta sono collegate fisicamente. Stiamo scoprendo i meccanismi in cui la Terra funziona come un sistema completo.

La Terra non è piatta. La Terra è molto più che rotonda. La Terra è completa… Tutte le caratteristiche geografiche e gli organismi viventi sono interconnessi. Lavorano insieme in modi importanti e significativi. Le nuvole, gli oceani, le montagne, i vulcani, le piante, i batteri e gli animali giocano, dal primo all’ultimo, ruoli determinanti nel garantire il funzionamento del pianeta». Nei contesti urbani, siamo quasi completamente circondati da altre persone e da oggetti. In condizioni simili, possiamo dimenticare quanto siamo dipendenti dal resto delle forme di vita per il nostro benessere nonché per la nostra stessa sopravvivenza. Possiamo pensare che sia l’economia a garantirci cibo, aria, acqua, energia, e a vedersela con i nostri liquami e i nostri rifiuti.

In realtà, ovviamente, è la Terra in sé a garantirci questi «servizi» e a rendere possibile la nostra economia. Oggi, sempre più persone si stanno ricordando di essere organismi viventi, dipendenti dalla biosfera proprio come ogni altra forma di vita. Se inquiniamo l’aria e l’acqua, distruggiamo le foreste pluviali, esauriamo le risorse naturali e se le nostre attività rilasciano anidride carbonica e altri gas serra più velocemente di quanto la Terra non sia in grado di riassorbirli, compromettiamo la nostra stessa esistenza. Man mano che è aumentata la nostra consapevolezza di far parte di questo fragile pianeta, da cui dipendiamo inevitabilmente, le persone hanno iniziato a informarsi sull’impatto del proprio stile di vita sull’ambiente. Per esempio, stanno diventando più attente all’efficienza energetica. Isolano gli scaldabagni con «coperture termiche» per risparmiare energia. I negozi che vendono frigoriferi, freezer, lavatrici, asciugabiancheria, scaldabagni e altri elettrodomestici mettono ben in evidenza le loro classi di efficienza energetica. Le persone abbassano, o spengono, il riscaldamento nelle stanze, quando non vengono occupate o utilizzate. Risparmiano energia tramite operazioni di coibentazione e applicazione di guarnizioni, e isolano le tubazioni per il riscaldamento con sistemi di ventilazione forzata. Inoltre, riducono i costi dei climatizzatori chiudendo tende e tapparelle nei giorni torridi e tenendo aperte le finestre di notte. Ancora, sempre più persone evitano sprechi di energia e denaro utilizzando lampadine a risparmio energetico e fluorescenti, o semplicemente spegnendo la luce quando escono dalle camere.

Più la consapevolezza ambientale aumenta, più assume forme diverse. Si comprende che niente può essere buttato «via», perché alla fine della fiera non esiste un posto che corrisponda a «via». Finisce tutto da qualche parte, che sia una discarica, un inceneritore o l’oceano. Per preservare le risorse naturali e ridurre la produzione di rifiuti, si riciclano carta, vetro e lattine d’alluminio. Si usano meno pannolini usa e getta. Si sfruttano i rifiuti del giardino e della cucina come fertilizzante. Ogni giorno, sempre più giornali vengono stampati su carta ecologica certificata. I nostri condizionatori e i nostri freezer non utilizzano più CFC (clorofluorocarburi, composti chimici contenenti appunto cloro, fluoro e carbonio) nocivi per l’ozono. Il car sharing si sta diffondendo un po’ dappertutto. Le comunità stanno organizzando e ampliando i programmi di raccolta differenziata. I prodotti per la cura della casa rispettosi dell’ambiente, come i detergenti a basso contenuto di fosfati, registrano un boom di vendite. Sempre più industrie di trasformazione e lavorazione del legno hanno smesso di fornirsi di legname proveniente da alberi secolari.  Oggi, sempre più persone sono consapevoli di dover rispettare la Terra rispettandone i limiti. La maggior parte di noi sta cercando di non gravare sul pianeta e di ridurre, se possibile, la propria «impronta ecologica».

Nei sondaggi, l’80 percento degli americani afferma di essere ambientalista. In pratica, tutti capiscono che l’ambiente viene distrutto sotto il peso delle attività umane. Eppure, molti ancora non conoscono l’unica cosa che ciascuno di noi può fare individualmente, qualcosa che ci aiuterebbe maggiormente a rallentare la devastazione e a farci abbracciare uno stile di vita più ecologicamente sostenibile. Qualcosa che avrebbe un impatto incredibile sulla riduzione dell’inquinamento, sulla preservazione delle risorse, sulla difesa del nostro prezioso pianeta e delle vite che ospita. Un’azione che ciascuno di noi ha il potere di compiere. Eppure, la maggioranza non sa ancora di cosa si tratta. Sto parlando di quello che mangiate.

John Robbins

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live


PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende