Approvato il nuovo protocollo ITACA Nazionale 2011
ITACA, “Istituto per la trasparenza, l’aggiornamento e la certificazione degli appalti” è un’associazione di tipo federale che nasce nel 1996, per impulso delle stesse Regioni italiane, con l’obiettivo di attivare azioni ed iniziative condivise al fine di garantire il coordinamento di Regioni e Provincie autonome che possano sviluppare percorsi e politiche unitarie indirizzate verso un’unica direzione.
Il Consiglio Direttivo dello scorso 21 aprile ha approvato il Protocollo ITACA Nazionale 2011 per la valutazione della sostenibilità energetico e ambientale degli edifici, risultato di un lavoro durato quasi un anno del GdL per l’Edilizia Sostenibile, con il supporto tecnico qualificato di ITC-CNR e iiSBE Italia.
L’aggiornamento del Protocollo, strumento utile per il calcolo, la valutazione e la certificazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici, era necessario per allinearsi alle nuove norme tecniche UNI in materia di energia (serie UNI 11300) e comfort e alle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica”, ed è stato rielaborato nella nuova versione facendo tesoro delle difficoltà e imprecisioni avanzate da parte delle Regioni e delle osservazioni più tecniche rilevate dagli operatori, sia nel settore imprenditoriale che produttivo.
Oltre ad aver risolto alcune criticità rilevate dagli adetti ai lavori, il Protocollo ITACA negli ultimi anni ha dovuto far fronte anche a nuove normative in materia di edilizia sostenibile, a nuove politiche e iniziative, per esempio nell’ambito di programmi di incentivazione rivolti al social housing (Programma Casa) e all’edilizia privata (Piano Casa). Queste esperienze hanno permesso il miglioramento di alcune metodologie di calcolo, degli indicatori relativi ai materiali da costruzione, alla qualità del servizio e alla qualità del sito.
Se l’aggiornamento era necessario per seguire l’avanzamento di progetti e normative, la grande novità è l’uscita, oltre che del Protocollo per Edifici Residenziali, anche del Protocollo per Uffici, in linea con la direttiva comunitaria 2010/31/CE che prevede per il 2020 consumo quasi “zero” per gli edifici pubblici. La struttura dei protocolli è abbastanza simile -creati su standard comuni, validi sia per le nuove costruzioni che per gli interventi di recupero edilizio, che ne facilitano l’apprendimento e l’applicazione- ma è l’attenzione verso edifici con utilizzo diverso da quello abitativo che fa notizia. Anche perchè per completare il quadro al Protocollo per il settore terziario si aggiungeranno a breve, così come ha richiesto il Consiglio Direttivo Itaca, strumenti di valutazione per scuole, aree industriali ed edifici commerciali.
Il Protocollo ITACA 2011 è uno strumento più agile e immediato, semplificato rispetto alla versione precedente (il Protocollo ITACA 2011 prevede 34 tematiche di valutazione rispetto ai 49 del 2009), pur mantenendo rigore, affidabilità di calcolo e precisione scientifica. I punteggi su cui viene effettuata la valutazione sono di due voci: è presente un punteggio relativo alla qualità della localizzazione, che prescinde dalle scelte progettuali, e uno relativo alla qualità della costruzione. Dalla combinazione dei due punteggi ne risulta quello complessivo e valido.
Alfonsa Sabatino