La nuova politica europea per le fonti rinnovabili
Si è chiuso ieri, presso il Palazzo delle Stelline di Milano, il seminario “ La nuova politica europea per le fonti rinnovabili”, organizzato dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, in collaborazione con la Fondazione EnergyLab.
L’evento si inserisce nel ciclo di seminari dal titolo: “Energie in Europa: le iniziative comunitarie come opportunità di sviluppo”, organizzato dai due enti per promuovere un’informazione consapevole su temi importanti come la politica energetica.
All’evento hanno partecipato numerosi relatori istituzionali e del mondo delle imprese, degli enti locali, delle utilities, delle banche e del mondo accademico insieme a Federico Testa, Responsabile Nazionale Energia per il Pd, e ai rappresentanti dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e del Gestore dei Servizi Energetici.
“Siamo orgogliosi di aver partecipato a un evento come questo, coerente con la mission della nostra Fondazione di creare una rete tra le Università, il mondo delle imprese e le istituzioni locali – ha dichiarato Silvio Bosetti, Direttore Generale di EnergyLab. “La creazione del networking è infatti il fattore vincente per poter diventare protagonisti attivi nella Comunità Europea accedendo ai finanziamenti concessi per l’innovazione e lo sviluppo di progetti innovativi.“
“Per l’Unione europea, le rinnovabili e, in generale, le green technologies costituiscono uno dei fattori trainanti del rilancio della competitività”, ha ribadito Carlo Corazza, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea. “Non a caso uno dei 5 obiettivi di ‘Europa 2020′, la nuova strategia per la crescita economica e l’occupazione, è il 20% di produzione dell’energia da fonti rinnovabili.“
Le energie rinnovabili sono infatti uno dei pilastri della nuova politica europea per l’energia e il clima e un importante volano per il rilancio del settore manifatturiero attraverso innovazione e nuove forme di occupazione.
Le rinnovabili sono elemento centrale della nuova corsa all’oro verde che si è aperta tra i grandi player del mercato globale, Cina, Usa e UE in testa; e restano strumento chiave per assicurare maggiore sovranità energetica quali fonti alternative domestiche. L’UE, approvando un quadro regolamentare stabile e omogeneo a livello europeo e, politiche tra le più avanzate al mondo, ha fatto la sua parte per attirare investimenti e consentire alle imprese strategie di medio e lungo periodo, al fine assicurare la leadership europea del settore.
Ora spetta agli Stati e alle amministrazioni locali attuare politiche conseguenti affrontando la sfida in atto e sostenendo lo sforzo delle imprese per cogliere le opportunità che si sono aperte. Attori essenziali, oltre alla politica e alle imprese, anche le università e i centri di ricerca, che possono svolgere un ruolo di raccordo tra ricerca di base e applicazioni innovative con sbocchi commerciali.