Stop the Fever – la cura sei tu!
“Stop the Fever – Effetto Serra: la cura sei tu” è la nuova campagna di Legambiente per combattere le emissioni di CO2 in atmosfera. E già molti volti noti della radio, del cinema e della tv hanno “ci hanno messo la faccia” per sostenerla: da Linus a Sergio Muniz, Stefano Accorsi, Maurizio Costanzo, Paolo Migone, Dino Meneghin e Piero Chiambretti, per citarne alcuni, oltre alle emittenti Radio Deejay e AllMusic.
Piccoli gesti quotidiani per un grande risparmio di anidride carbonica: la rivoluzione del clima inizia nelle nostre case. Da quelle micro azioni a cui non diamo peso – e che invece, sull’inquinamento atmosferico, un peso ce l’hanno, eccome.
L’obiettivo è ambizioso e l’impegno è minimo: ridurre in 10 anni i consumi del 20% e aumentare le fonti rinnovabili di un altrettanto 20% (diminuendo i gas serra di quel 20% che permetterebbe al sistema Mondo di attenuare il surriscaldamento globale). Come? Attraverso azioni concrete di ciascuno di noi, chiamato a riorganizzare la propria giornata secondo scelte di consumo consapevole, mobilità sostenibile, abbattimento degli sprechi.
Detto in parole povere: bicicletta, bus o metro, lampadina a basso voltaggio, risparmio dell’acqua, tanto per iniziare. Oggetti e pratiche “green” che non cambiano la qualità della nostra vita. E che, moltiplicate negli anni e per i milioni di cittadini, possono sortire effetti importanti sulla graduale “purificazione” del nostro ambiente. L’effetto domino si sente, anzi si respira.
Con la campagna “Stop the fever”, Legambiente si fa portatrice di un programma preciso e semplice di sensibilizzazione. Prima di tutto diffondendo dati: i numeri del risparmio, tradotti in chili di CO2, che non vanno a finire nell’atmosfera, se noi non sprechiamo. Poi scandendo la giornata nelle sue parti: a ogni ora c’è un momento giusto per fare “scendere la febbre del Pianeta”.
Prendiamo, ad esempio, il Signor Mario Rossi, dice Legambiente. Si alza, entra in doccia e già si trova di fronte al primo bivio della giornata: in vasca da bagno consumerebbe tra i 150 e i 200 litri d’acqua, sotto il getto del box doccia tra i 25 e i 50. Un bel risparmio, che in un anno ci frutta 20 kg in meno di CO2 nell’aria. Non parliamo poi dei rubinetti che perdono: una goccia ogni 5 secondi fa sprecare in un anno 2 mila litri di H2O.
Continuando con la fiction del signor Mario Rossi, alle prese con il risparmio energetico e una conduzione di vita più “ecosostenibile”, è il momento della colazione. Riciclare 3 vasetti o bottiglie di vetro non è una mania da massaia ossessiva: meno 11 kg di CO2. Mentre il picco più alto del risparmio, non solo in termini di anidride carbonica, ma soprattutto di costi, si ha con i trasporti (nel 2005 responsabili di emissioni per il 30,5% in Italia): con 10 km di bicicletta a settimana meno 90 kg di CO2 e 42 euro di carburante, in un mese 164 euro, 0,13 kg di CO2 ogni km. Usare in ufficio i fogli riciclati rende 13,13 kg di CO2 e 6 kg di carta in meno (e sappiamo quanto gli alberi sono importanti per l’ecosistema ambiente). Anche bere acqua dal rubinetto contribuisce alla causa: risparmio di 24 kg di CO2 l’anno e 11 kg di bottiglie di plastica.
Illuminazione responsabile anche a casa. In cucina e nelle stanze da letto Mario ha diversificato le intensità: a seconda degli ambienti e del loro uso, se basta una potenza più bassa, è bene scegliere una luce diretta da 15 W per metro quadrato (in camera e in salotto), da 30 W per le stanze che richiedono luce più intensa (le lampadine di casa di Mario sono tutte di classe A). Il nostro protagonista modello è parsimonioso anche nelle piccole cose: non tiene le lampade inutilmente e quando si allontana da una stanza spegne la luce. Quando va a dormire disattiva tutti gli standby degli apparecchi elettronici: risparmia 80 kg di CO2 in un anno e circa 33 euro.
Gli accorgimenti però non sono solo domestici. Facendo attenzione alla corretta pressione dei pneumatici, il risparmio è di 140 kg di CO2. Riutilizzare una borsa della spesa (in tessuto o anche in plastica) priva l’ambiente di 8 kg di inquinante CO2. Riciclando 35.100 tonnellate di imballaggi si evita l’emissione di 343 mila tonnellate di CO2.
Sarà anche una goccia ciò che ognuno di noi può fare. Ma si sa che la goccia che cade crea cerchi concentrici in tutto il lago o, come dicevano i latini, gutta cavat lapidem, la goccia scava la roccia. In America le chiamano comunità intelligenti (“smart grid communities”) quelle realtà che fanno sistema per utilizzare larghe fonti alternative di sviluppo energetico. Alla Germania, che certo non è un paese tra i più assolati d’Europa, va per paradosso la medaglia d’oro della produzione dell’energia solare. In Italia la sensibilità al tema è invece ancora poco sviluppata, e le risposte di governi e privati sono lente a talvolta timide.
Letizia Tortello