“A scuola dagli alberi”, per un’alfabetizzazione sul mondo naturale
“Fai crescere il ramo su cui sei seduto” è il motto del progetto promosso da Anna Cassarino, lombarda di origini ma toscana di adozione e grande viaggiatrice per il mondo. E proprio scoprendo il mondo è riuscita a conoscere meglio la natura, la cultura di ecologia e umanità, l’universo sorprendente degli alberi, “gli esseri viventi più efficaci per il risanamento dell’ambiente e la bellezza del paesaggio”.
Si chiama “A scuola dagli alberi” ed è un progetto di sensibilizzazione e alfabetizzazione sul mondo naturale in tutte le sue forme – piante, animali, umanità – e su come questi elementi si mescolano, incastrano e condizionano reciprocamente.
“Questa idea è nata esattamente 12 anni fa, durante uno dei miei lunghi viaggi di ascolto e conoscenza”, ci racconta. Guatemala, Messico, Madagascar sono alcune delle mete che hanno avvicinato l’autrice alle nature e alle loro specificità. “Girando per questi Paesi ho capito che anche tra le popolazioni che vivono una grande simbiosi con la loro terra manca una visione d’insieme che forse una volta, quando la natura aveva molto più spazio, non era necessario avere. Adesso, di fronte ad un pianeta al collasso, è importante avere consapevolezza di quanto il piccolo influenzi il globale e della responsabilità di ogni nostra singola scelta”.
E il progetto era pensato proprio per quei Paesi lontani, che vivono nella e con la natura, ma che spesso non hanno gli strumenti e i mezzi per conoscere quello che sta capitando alle altre nature intorno. “In Madagascar l’approccio alla vita quotidiana, economica e contadina segue lo stesso sistema di sempre. Ma oggi non è possibile, non è sostenibile vivere come tanto tempo fa; le conseguenze di alcune scelte sono sotto gli occhi di tutti coloro che hanno la voglia e possibilità di informarsi e conoscere. È che purtroppo manca una cultura diffusa”. Soprattutto in quei Paesi dove il contatto con l’ambiente è più stretto, e dove voleva essere realizzato questo progetto di sensibilizzazione e promozione.
“A scuola dagli alberi” è nata innanzitutto come un’iniziativa culturale che integra la conoscenza generale con quella scientifica, e lo fa a diversi livelli e in diverse forme. Al ritorno in Italia, Anna ha acquistato un camper con cui ha girato e gira costantemente per studiare, elaborare e diffondere il materiale di sensibilizzazione che man mano aggiorna e crea. La sua precedente esperienza di designer e guida turistica a Firenze l’ha avvicinata alla pittura, alla scultura e alle arti che oggi compongono e arricchiscono le sue performance.
“Gli appuntamenti variano a seconda del luogo in cui mi trovo e del pubblico a cui mi rivolgo, ma l’obiettivo è sempre quello di dare una visione d’insieme, spesso partendo dal patrimonio naturalistico locale, e di promuovere l’importanza di una natura vissuta con rispetto e delle scelte consapevoli che tutti e tutte affrontiamo quotidianamente. Voglio spiegare perché anche le piante che scegliamo per il nostro giardino devono essere selezionate con criterio e non solo secondo un senso estetico o perché il verde urbano deve essere studiato in modo professionale e non casuale, visto che determina la qualità dell’aria e della terra o la quantità di acqua necessaria”.
A cavallo tra il mese di luglio e quello di agosto è intervenuta a Ecofuturo, Festival delle ecotecnologie e dell’autocostruzione, presso la Libera Università di Alcatraz, a Gubbio (PE), con un intervento sul ruolo degli alberi in città e sulle conseguenze della pessima gestione del territorio, e a inizio settembre parteciperà a Murabilia, la mostra mercato del giardinaggio di qualità che si svolge sulle mura urbane di Lucca. I suoi appuntamenti si distinguono per l’approfondimento dei temi che ha avuto modo di studiare nel corso degli anni e dei viaggi (“Come punto di partenza per attirare l’attenzione del pubblico ho deciso di far conoscere gli alberi monumentali di tutte le provincie che ho visitato”, si legge sul sito) e per il linguaggio lineare, semplice e artistico che utilizza. Narrazioni brevi e piacevoli, installazioni di supporto e un camper tutto colorato sono gli strumenti che ha scelto in coerenza con una vita professionale e personale armoniosa.
“È molto difficile lavorare sulla cultura come donna in Italia. Il progetto è stato pensato per essere realizzato in Madagascar e negli altri paesi che mi hanno stimolata a farlo nascere, ma avevo bisogno innanzitutto di capire quali risultati potevo raggiungere qui. Ed è molto difficile”. “A scuola dagli alberi” è completamente autofinanziato ed è ancora grande il disinteresse anche degli addetti ai lavori. Ma diffondere una cultura completamente svincolata dal commercio, dal profitto e dallo sviluppo, si sa, è un obiettivo audace. Ci va molta pazienza, quella che il contatto con gli alberi e la natura sa trasmettere.
Alfonsa Sabatino